In questi giorni si parla solo di Brexit e delle serie ripercussioni politiche ed economiche che si avranno in Europa, ma quali sono le ripercussioni nel mondo del calcio? La Brexit calcistica sconvolgerà il mercato nei prossimi due anni. Dopo la sottoscrizione del trattato che ha sancito l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, la Federcalcio inglese sta elaborando un nuovo regolamento che prevede il tesseramento di un numero massimo di 12 calciatori stranieri per ogni club iscritto alla Premier League.
Questa rivoluzione ovviamente non può avvenire in un giorno, ma molte cose stanno per cambiare definitivamente nel mondo del calcio inglese. Fino ad ora c’era la libera circolazione dei comunitari, mentre per gli extracomunitari vigeva la regola che potevamo ricevere il permesso di lavoro in Gran Bretagna solo dopo aver accumulato il 75% di convocazioni per le rispettive Nazionali negli ultimi 2 anni. Ciò che è certo è che molti contratti in scadenza di giocatori stranieri non saranno rinnovati.
Analizzando la attuale Premer League 13 squadre su 20 risultano “non in linea Brexit“, tra cui tutte quelle che partecipano all’Europa League e alla Champions League. Il Liverpool è la squadra al momento ideale con i suoi 10 autoctoni in rosa. Il Manchester City ha ben 19 stranieri, il Manchester United 18 stranieri, l’Arsenal 19 stranieri, il Chelsea 20 stranieri (a rischio David Luiz, Giroud e Fabregas con contratto a scadenza 2019).