Berrettini, malore durante il match: il tennista si accascia e viene soccorso

Malore in campo per Matteo Berrettini: al secondo set, il tennista respira con affanno e poi si accascia, l’arbitro sospende il match.

Il tennista Berrettini ha un malore
Il tennista Berrettini ha un malore (Weekendsport.it)

Paura al torneo Masters 1000 di Miami, durante la sfida dell’azzurro Matteo Berrettini contro lo scozzese Andy Murray. Dopo aver vinto il primo set 6-4, nel secondo set sono iniziati i problemi. Durante una battuta, il tennista italiano ha iniziato a respirare con affanno, per poi barcollare all’improvviso. È dovuto intervenire il medico in campo.

E pensare che era partito molto bene, come suo solito, per poi perdere colpi durante il match. Il tennista romano, dopo il primo set vinto, ha iniziato a perdere colpi, non sfruttando molte occasioni, lasciando spazio al rivale Murray, il quale, invece, ha iniziato dal secondo set a essere più aggressivo e lucido. Fino al malore che ha colpito il tennista italiano.

Paura al torneo Masters 1000 di Miami, Matteo Berrettini si accascia in campo: soccorso dai medici

Matteo Berrettini barcolla in campo
Matteo Berrettini barcolla in campo (Weekendsport.it)

Interrotto temporaneamente l’incontro, dopo che Berrettini ha barcollato, l’arbitro ha chiamato il medico, il quale ha provveduto a misurare la pressione. Allo stadio è sceso il silenzio, gli spettatori sono rimasti in apprensione e, alla fine, il 27enne azzurro ha deciso di non ritirarsi e di riprendere la partita, dopo aver consumato una barretta energetica.

Berrettini, nonostante il mancamento, è rimasto in piedi. Accompagnato in panchina, il tennista si è seduto per qualche minuto, assistito dai soccorsi. Si è ripreso velocemente e ha proseguito la gara, perdendo però concentrazione e sprint. Il malore, secondo i medici, è dovuto all’elevato tasso di umidità della città di Miami, davvero rischioso.

Matteo Berrettini non è l’unico ad aver patito il caldo e l’umidità, prima di lui, infatti, anche il francese Arthur Cazaux si era accasciato al suolo. In quell’occasione, però, il francese aveva deciso di chiudere la partita, ritirandosi dalle qualificazioni. Berrettini, invece, ha proseguito con coraggio, anche se non è più riuscito a stare dietro all’avversario.

Un periodo sfortunato per Matteo Berrettini

Tra l’altro, il tennista era già affaticato, perché proveniva dall’intensa settimana al Challenger di Phoenix, che lo aveva sottoposto a forte stress, non solo per la sconfitta contro Nuno Borges, ma soprattutto alla luce dei sei mesi di pausa precedenti. Alla fine, la partita tra Berrettini e Murray è finita dopo tre ore di gioco, assegnando la vittoria allo scozzese.

Murray si conferma uno dei rivali più pericolosi per il nostro tennista. Già lo scorso anno, in occasione degli Australian Open, era riuscito a prevalere su Berrettini al primo turno, dopo 5 ore di partita. L’ultimo successo per l’italiano resta quello ottenuto contro Ugo Humbert agli Us Open, prima dell’infortunio alla caviglia durante lo scontro con Arthur Rinderknech, che lo ha tenuto lontano dal campo per mesi.

Insomma, prosegue la scia negativa di Matteo Berrettini, arricchita da una serie di sfortune pazzesche. Subito dopo lo scontro, il tennista ha comunque dichiarato di essere fiducioso e che, nonostante la sconfitta, ha giocato una buona partita.

Ha inoltre aggiunto che “non mi sentivo bene, ero debole, non avevo mangiato niente, poi a un certo punto ho percepito un calo”. Certamente, è già tanto che Berrettini, dopo mesi di pausa, sia arrivato in fondo al torno, significa che lui e il suo team hanno svolto un ottimo lavoro di recupero.

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