Può un giocatore non conoscere mai la panchina? Sì, è possibile. Il suo nome è Francesco Acerbi. Lui la parola turnover non la conosce. E’ l’esempio del lavoratore stakanovista del mondo calcio. Il difensore della Lazio è un uomo che combatte per superare record e battaglie, non solo nel pallone ma anche nella vita.
Contro l’Apollon Limassol ha disputato la sua 140esima partita consecutiva. Sembra incredibile ma è vero. Il difensore della Lazio ha disputato 140 partite di fila: mai una squalifica, mai un infortunio. Dal 18 ottobre 2015 quando stava con il Sassuolo e disputò la partita contro la Lazio, non ha mai saltato un match ufficiale. Acerbi gioca per passione, non solo per il suo lavoro. Il suo amore sconfinato per il mondo del calcio e per il pallone lo trasmette in ogni singola partita. Non vuole mai riposarmi e vuole sempre scendere in campo. Un uomo che è un giocatore ferreo e non colleziona mai ammonizioni tale da consegnargli una squalifica. Bravura, talento e correttezza. Ma anche tanta forza d’animo, una forza che viene da lontano e dal profondo, dalla sua sfida contro il cancro sconfitto per ben 2 volte. La prima diagnosi risale al 2013 e vide un’operazione d’urgenza al testicolo. Seguì poi la recidiva, la chemio e le cure.
Acerbi tenta ora di eguagliare il record di Zanetti di 162 partite consecutive.